Abbiamo visto come l’ansia si riferisca ad uno stato di attivazione di fronte ad un potenziale pericolo.
Abbiamo inoltre sottolineato l’importanza di chiedersi il significato di ciò che accade anziché ricercarne i motivi
E dunque spesso accade che dopo aver individuato cosa rappresenta per noi motivo di allarme e aver capito cosa ci spaventa molto, tendiamo a risolvere il problema con l’evitamento.
Evitando la situazione attivante si ottiene la tranquillità.
La persona ansiosa tende ad evitare ogni situazione che attiva lo stato di agitazione.
Tuttavia l’evitamento può essere inteso come il motore del disturbo ansioso poiché più si tenderà all’evitamento più si rinforzerà l’idea che quella determinata cosa, situazione è pericolosa
Se ad esempio la paura è quella di sostenere esami e a causa dell’ansia si deciderà di saltare gli appelli, l’ansia si abbasserà e ti sentirai di certo più tranquillo ma ciò avrà due effetti:
- Il primo sarà l’aumento della parte depressiva poiché non starai realizzando ciò che si desideri
- Il secondo è che verrà rinforzata la paura
Facciamo un esempio:
Immaginiamo un bambino spaventato e intimorito dal confronto con gli altri bambini al parco giochi
Evitando di portarlo al parco giochi, sarà come dirgli che è giusto avere paura e sarà meglio stare alla larga da quel posto e dagli altri bambini rinforzando così la sua paura, il bambino si sentirà di certo più tranquillo ma tenderà ad avvertire tristezza e ad essere giù di tono ritagliandosi sempre più spazi di solitudine.
Ciò che accade non presentandosi all’esame è un po’ ciò che accade al bambino. Si rinforzerà la tua idea di non farcela ad affrontare gli esami e seppur avvertirai l’allentarsi della tensione momentanea, potrai sentirti sempre più spesso triste, annoiato e irritato per il fatto di non vedere i tuoi progetti realizzati.
Dunque evitando le situazioni spaventanti otterrai un abbassamento dello stato d’ansia e potrai sentirti più calmo ma il valore che darai a te stesso scenderà sempre di più.
Spesso si pensa di poter affrontare una determinata situazione solo se sicuri di se stessi. Spesso sento dire:
“Farò quell’esperienza quando mi sentirò sicuro” “Se solo avessi più autostima allora potrei affrontare quella cosa che mi fa paura”
Tuttavia l’autostima non è un presupposto ma una conseguenza.
Cioè l’autostima, il valore che dai a te stesso è una conseguenza delle azioni che fai
Per tanto non arriverà il momento in cui potrai sentire la sicurezza necessaria per compiere determinate azioni
Le azioni si compiono con le paure
È proprio facendo quelle azioni che ti spaventano che potrai sentirti sempre più sicuro e di valore e non il contrario.
Per questo:
La seconda strategia per fronteggiare l’ansia è quella di evitare l’evitamento
Ma come?
Spesso anche con una motivazione alta risulta difficile attuare le azioni necessarie a raggiungere ciò che desideriamo, e abbiamo compreso essere buono per noi, a causa dell’attivazione fisiologica
Dunque quando avrai deciso di non evitare e inizierai a sentire l’agitazione corporea sarà importante disporre di uno strumento utile ad abbassare l’agitazione e proseguire verso i tuoi obiettivi
In questa fase può essere molto utile fare ricorso ad una modalità di respirazione con la quale tenere sotto soglia lo stato d’ansia
Qui, ti spiego meglio come fare : https://benvitastudio.it/?s=ansia+e+respirazione
So che forse non è facile mettere in pratica tutto questo
Se vuoi farlo insieme
Scrivimi
Ti aspetto
Sara