TU IN QUALE POSIZIONE TI METTI?

Ogni individuo ha una chiara percezione intuitiva di sé stesso: può sentirsi adeguato, amabile, in pace con sé e amarsi per com’è – definiamo questa situazione come “sentirsi OK”.

Alternativamente può avere la percezione opposta: sentirsi inadeguato, sentire di non andare bene per com’è, sentirsi non amabile e quindi non accettarsi per le proprie caratteristiche. Definiamo in modo sintetico questa posizione con il termine “non OK”.

Lo stesso concetto si applica alla percezione degli altri: possono essere vissuti come “OK”: amabili per come sono, adeguati, desiderabili, affidabili

oppure “non OK”: inadeguati, inferiori, inaffidabili, pericolosi, cattivi, ecc…

La combinazione delle due componenti (rispetto a sé e agli altri) dà luogo alle posizioni esistenziali di ciascuno.

Le quattro posizioni possono essere così sintetizzate:

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Posizione “IO NON SONO OK-TU SEI OK”

La persona che vive rapportandosi a se stesso e all’altro nella posizione – + tenderà verso una svalutazione personale ed ipervalutazione dell’altro

Chi vive in questa posizione sente il bisogno di essere amato, sostenuto, accettato.

Teme la solitudine, il rifiuto e l’abbandono.

Nel vissuto di chi si identifica nella posizione di inferiorità potrebbe esserci un genitore da quale si è appreso il messaggio per cui: “ sono io, (più forte, grande, potente, di te) che decido …”.

Spesso si iper-adatta alle situazioni ed alle esigenze altrui, tendenzialmente si trova nel ruolo della persona molto servizievole ed accomodante

Teme e rifugge il conflitto, la rabbia, lo scontro

Si sente “meglio” quando guidato, indirizzato nelle scelte e nelle decisioni

Spesso nel rapporto con l’altro sceglie di relazionarsi con persone la cui posizione esistenziale è “Io ok, tu non ok” confermando così la propria idea di inferiorità

Tra le linee di forza ci sono la capacità empatica, la flessibilità e capacità di adattarsi  e facilità nei rapporti.

Posizione “IO OK TU-NON OK”

Chi valuta se stesso e il mondo da questa posizione tende ad una ipervalutazione di se stesso e una svalutazione dell’altro

Chi vive partendo da questa posizione avverte forte il bisogno di approvazione, sente il bisogno di essere amato e accettato

Teme la solitudine, il rifiuto e l’abbandono

Si sente meglio quando assume ruoli di comando, gestione e controllo, per questo spesso sceglie partner nella posizione – + confermando così la propria idea di superiorità

Il forte proietta il suo meno e si pone come genitore normativo potenzialmente critico e non protettivo, assumendo il controllo dell’altro vissuto come temuto e invidiato; vive tendenzialmente con scarsa fiducia negli altri e nella non accettazione del diverso, visto come sbagliato e perciò allontanato.

Il legame con l’altro è basato sulla capacità di protezione e di responsabilità, ma anche sulla possessività e la tendenza a dire cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Quando non riesce a mantenere l’immagine di se forte, si percepisce come vittima

Tipica di questo quadrante è la rabbia e il rancore

Sarà importante riconoscere e l’accettare il bisogno di essere accolti, sostenuti ed amati.

Tra le linee di forza ci sono la concretezza, l’attenzione al dettaglio, la capacità di organizzazione

Posizione “IO NON OK-TU NON OK”

Questa è la posizione della rassegnazione dove nè il soggetto in prima persona nè l’altro vengono percepiti come soggetti di valore.

Da questa posizione si vive in una svalutazione su entrambi i versanti, io e l’altro.

La difesa utilizzata è il ritiro, insieme all’isolamento dell’emozioni.

Spesso vive il conflitto tra il bisogno di prendersi il potere e il blocco della vergogna e del dubbio

Nel momento che rimane insoddisfatto il suo bisogno di vicinanza e libertà, il vissuto finale dell’introverso è quello dell’assenza di speranza

Il pensiero spesso è quello di non poterci fare nulla

Le paure di chi vive in una posizione – – sono, in particolare, quella della solitudine, dell’anonimato e la paura di perdersi, annullarsi. Vive la difficoltà del doversi esporre, in quanto esporsi equivale a toccare il vissuto “non vado bene”.

Il percorso è indirizzato a ridarsi valore e allo stesso tempo poter sperimentare un vissuto significativo positivo dell’altro e del mondo circostante

Posizione “IO SONO OK-TU SEI OK”

La Posizione + + è quella dell’equilibrio

In questa posizione nessune assume un ruolo di superiorità o inferiorità rispetto all’altro

Ci si sente in una posizione di egual potere e responsabilità ciascuno per se

Esso rappresenta spesso il punto di arrivo nei percorsi di evoluzione e rappresenta la modalità di contratto relazionale che si fa in terapia tra terapeuta e paziente

La posizione + + nasce dall’interiorizzazione di un modello di rapporto interpersonale

Tutti gli individui passano un po’ del proprio tempo in ognuna delle 4 posizioni esistenziali: esistono tuttavia una o due posizioni “preferite”, dove ci si riconosce più frequentemente nella maggior parte dei giorni della propria vita.

La posizione esistenziale che ciascuno tenderà ad attivare maggiormente porterà ad una serie di atteggiamenti e comportamenti la cui conoscenza può essere di estrema utilità per comprendere come ci si pone nei confronti di se stessi, degli altri e della vita in generale.

Hai riconosciuto la tua?

Scrivimi!

Proveremo insieme a capire cosa accade!

Ti aspetto

Sara

 

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